Dopo avervi presentato candidato Sindaco e assessori in pectore, passiamo ai candidati consiglieri. Cominciamo con le nostre due punte di diamante nel campo della medicina: Renata Torazzo e Roberta Petrino.
Ciao, partiamo dalle cose semplici: presentati, dacci qualche informazione su di te.
RENATA:
Sono Renata Torazzo, 57 anni, vivo a Vercelli, sono sposata con Fabrizio e abbiamo due meravigliosi gatti. Sono un dirigente medico, specializzato in oncologia. Svolgo la professione nella Struttura Complessa di Oncologia presso l’Azienda Sanitaria Locale Ospedale Sant’Andrea di Vercelli. Mi piace fare sport, viaggiare e soprattutto dipingere. Sono un incisore e ho partecipato a diverse mostre, anche internazionali. Sono vice-presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Printmaking Vercelli, che si occupa prevalentemente di promozione della cultura e dell’arte in particolar modo nel campo dell’incisione artistica, della stampa d’arte manuale o a torchio manuale, del libro d’artista e del disegno.
ROBERTA:
Mi chiamo Roberta Petrino e faccio il medico d’urgenza, da 22 anni. Prima ho fatto l’internista per qualche anno, poi ho scoperto questa disciplina meravigliosa, che in Italia stava nascendo negli anni ‘90, e mi ci sono dedicata con grande passione. Sono partita da Torino, dove ho lavorato in due grandi ospedali, poi ho lavorato per breve tempo a Novara, ma la sfida più appassionante è stata arrivare a dirigere il Pronto Soccorso a Vercelli, 10 anni fa, e cambiarne la faccia completamente, mettendo a disposizione la mia esperienza. Mi sono impegnata molto anche in ambito nazionale ed internazionale per la crescita della disciplina e sono stata presidente della Società Europea di Medicina d’Emergenza.
Hai accettato di candidarti come consigliere comunale, una sfida entusiasmante e impegnativa.
RENATA:
Ho accettato di candidarmi nuovamente come consigliere comunale perché ritengo che gli anni passati sui banchi dell’opposizione siano stati, nonostante tutto, positivi. Abbiamo presentato come opposizione diverse mozioni, alcune approvate anche all’unanimità, ma l’attuale maggioranza, poco affine alla democrazia, non le ha mai prese in considerazione e tantomeno mai attuate. L’obiettivo è quello di poter incidere maggiormente sulle problematiche della nostra città.
ROBERTA:
Da poco sono venuta a vivere a Vercelli con la mia famiglia. Sono convinta che un cittadino di una realtà delle dimensioni di Vercelli abbia l’obbligo di viverla completamente, impegnandosi a migliorarla per quanto gli è possibile. La mia è un’attività sociale, dedicata ai cittadini sofferenti. Tuttavia credo che le competenze che ho acquisito in ambito sanitario, organizzativo e di comunicazione possano essere spese anche fuori dall’ospedale, nei tanti ambiti che possono contribuire al miglioramento della qualità di vita dei cittadini vercellesi.
Perché SiAmo Vercelli? Cosa ti ha convinto ad aderire al movimento e alle sue idee?
RENATA:
Ho scelto SiAmo Vercelli perché è un movimento composto da persone che vogliono solo il bene e il meglio per la propria città senza chiedere nulla in cambio, fuori dagli schemi dei partiti e contro la vecchia politica del dare per avere. Un movimento la cui etica impone di rinunciare al gettone di presenza come consigliere comunale, un movimento che si autofinanzia, un movimento dove le persone sono scelte solo per le loro competenze e capacità e non per altri strani e contorti meccanismi partitici, un movimento che il 16 marzo u.s., per la prima volta, ha presentato agli elettori, prima delle elezioni che si terranno il 26 maggio, la squadra che governerà la città, un movimento la cui forza è ascoltare, discutere e condividere.
ROBERTA:
Perché è una lista civica, non condizionata da logiche di partito, quindi con una buona garanzia di indipendenza, e reale interesse al bene della città. Perché il gruppo è costituito da professionisti e cittadini con competenze diverse, con idee chiare, con disponibilità all’ascolto e con un progetto credibile. Perché i punti del programma mi sono sembrati interessanti e l’intenzione di affrontarli con competenza mi è sembrata concreta .
La città ha parecchi margini di miglioramento. Considerando le tue competenze ed esperienze, c’è qualche aspetto particolare che ti sta a cuore e che vorresti contribuire a migliorare?
RENATA:
Vercelli è una città bellissima ricca di storia e di arte, con un patrimonio culturale e artistico da valorizzare maggiormente per renderla sempre più una desiderata meta turistica. Investire sul patrimonio culturale e sul nostro territorio porta come conseguenza diretta a un incremento del turismo e di tutto il suo comparto, con ricadute positive anche sull’occupazione. Una città così meravigliosa non può presentarsi agli occhi della gente in condizioni di sporcizia e incuria. Eppure l’attuale Giunta ci è riuscita, e anche bene. Una Giunta irresponsabile, incapace per cinque anni di vedere e di sentire, giustificando il suo operato dicendo solo delle non verità. E’ giunto il momento di cambiare. Vorrei riuscire a ridare lustro alla mia Vercelli modificando, per esempio, il sistema della raccolta differenziata; vorrei riuscire ad avere una maggiore manutenzione del verde e delle strade; vorrei migliorare il decoro urbano con la sistemazione e il rilancio dei tanti e troppi negozi chiusi. Tutto questo è fattibile ma deve incominciare dall’informazione ai cittadini che deve essere seria, corretta, chiara e trasparente.
ROBERTA:
La mia competenza si rivolge soprattutto agli ambiti della salute pubblica e della qualità di vita. Quindi mi piacerebbe collaborare nell’ambito della qualità dell’aria e dell’acqua, degli aspetti ecologici, del riciclo, della raccolta differenziata, della mobilità sostenibile e del verde pubblico. Inoltre credo molto nei programmi di educazione nelle scuole, in termini di primo soccorso, violenza domestica, educazione alimentare, ecologia. Infine credo che Vercelli meriti più attenzione dal punto di vista turistico per le meraviglie storiche ed artistiche che ha, quindi una maggiore collaborazione con l’Università e la promozione di iniziative importanti quali il riconoscimento del complesso di S. Andrea come patrimonio UNESCO sia fondamentale.
Grazie Renata e Roberta per il vostro tempo! Buon lavoro!