Proseguiamo con le interviste per conoscere meglio i candidati consiglieri di SiAmo Vercelli. Oggi è il turno di due veterane del movimento: Anna Nava e Marcella Compagnoni.
Ciao Anna, ciao Marcella. Cominciamo con una rapida presentazione.
ANNA:
Ho quasi 50 anni, mi sento vercellese a tutti gli effetti nonostante le mie origini valsesiane di origine e la residenza a Borgo Vercelli. Vercelli è la città di origine di mio marito e io mi sono laureata a Vercelli con una tesi sul Vercelli Book: è facile dunque intuire il legame che esiste tra me e la città. Sono Manager in un’azienda biomedicale e nel tempo libero, oltre a coltivare le mie passioni in ambito enogastronomico, faccio plogging con il gruppo “Vercelli Plogging” che ho contribuito a fondare.
MARCELLA:
Ho 48 anni, sono di Vercelli e sono sposata Luigino Piccaglia, che è accanto a me da circa 30 anni. Sono laureata in Economia e Commercio e lavoro nella consulenza organizzativa ed informatica dal 1996. E’ un lavoro che mi ha permesso di conoscere tante realtà aziendali diverse, in Italia e all’estero, quindi ho potuto mettermi continuamente in gioco e di sviluppare una mentalità aperta e flessibile: valori che considero importanti perché aiutano ad affrontare tante situazioni, non solo in ambito lavorativo. Mi ritengo semplice, curiosa e con gli anni sono anche diventata una persona positiva.
Avete accettato di candidarvi per rappresentare SiAmo Vercelli in consiglio comunale: una bella sfida!
ANNA:
Mettersi in gioco in prima persona è sempre impegnativo. Ma, citando di Madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. Questo per dire che ogni contributo dato alla collettività, anche piccolo, è significativo.
MARCELLA:
Come diceva Giorgio Gaber in una sua celebre canzone: “Libertà è partecipazione”. Questo per me rende bene l’idea di cosa può spingere una persona a voler dare il proprio contributo in politica. Spesso noi tutti diamo per scontato il valore della democrazia, del diritto di voto e non ci curiamo della possibilità di partecipare in prima persona a migliorare le comunità in cui viviamo. Anzichè lamentarci delle decisioni o non decisioni prese da altri, e quindi sentircene succubi, in qualche modo prigionieri, un’alternativa c’è: partecipare attivamente alla vita pubblica, che è inevitabilmente la vita di ognuno di noi.
Cosa nelle linee guida di SiAmo Vercelli vi ha convinto a sposare la causa del movimento?
ANNA:
Faccio parte dei soci fondatori di SiAmo Vercelli, per cui è facile capire il mio feeling con il movimento. I princìpi che ci hanno guidato fin dall’inizio sono lo spirito libero e l’approccio concreto alla politica.
MARCELLA:
Se vuoi contribuire allo sviluppo di una città piccola come Vercelli aderire ad una lista civica è una scelta naturale, perché solo essendo svincolati dalle logiche e dall’organizzazione dei partiti nazionali si può agire in modo concreto e solo nell’interesse della comunità. Ho scelto SiAmo Vercelli e non altre liste civiche perché è questo il momento della nostra generazione. Se vogliamo migliorare Vercelli, oltre alle indispensabili competenze, ci sono alcuni aspetti chiave necessari, come avere un approccio aperto ed innovativo, slancio, pragmatismo. E’ anche questo che qualifica il movimento di SiAmo Vercelli e lo distingue dagli altri avversari alle prossime elezioni.
La città ha bisogno di interventi consistenti in parecchi aspetti. Considerando anche le vostre esperienze e competenze, c’è qualche problema chi vi sta particolarmente a cuore?
ANNA:
La pulizia e il decoro della città sono sicuramente punti critici: la loro cura passa certamente dall’educazione civica dei cittadini ma è il governo della città a doverci tenere in primis. Vercelli ha poi un potenziale turistico non indifferente che andrebbe valorizzato e supportato, permettendo una maggiore sinergia tra gli attori già presenti sul territorio e con attività di promozione strutturale.
MARCELLA:
Uno degli aspetti che mi sta a cuore e su cui potrei portare la mia esperienza professionale è la possibile riorganizzazione delle procedure degli uffici comunali. L’amministrazione uscente ci aveva promesso una smart city, la realtà è che per rinnovare un permesso dai Vigili urbani, bisogna stampare un bel po’ di carta, recarsi di persona agli uffici e sprecare qualche ora di vita, tra coda e disbrigo della pratica. Smart city in questo caso vorrebbe dire abbattere meno alberi, evitare gli spostamenti e avere ore in più da dedicare a qualcosa di più utile o più divertente.
Grazie Anna, grazie Marcella per la vostra testimonianza!