Quinta puntate delle interviste nostri candidati consiglieri e oggi scendono in campo due pezzi da novanta: Pier Giuseppe Raviglione ed Elisabetta Perfumo. Entrambi componenti storici di SiAmo Vercelli, hanno rappresentato il movimento in Consiglio Comunale, lottando con le unghie e con i denti contro la disastrosa amministrazione Forte.
Pier Giuseppe, Elisabetta, grazie per il vostro tempo. Data la vostra attività in Consiglio siete già molto conosciuti in città, ma dateci comunque qualche informazione su di voi.
PIER GIUSEPPE:
Sono Pier Giuseppe Raviglione, 49 anni, sposato da 18 anni con Roberta e ho una figlia di 9 anni e mezzo, Maria Vittoria, che frequenta la quarta elementare. Sono laureato in Economia e, come molti vercellesi, ogni mattina prendo il treno per Milano, dove lavoro in una banca come responsabile amministrativo e finanziario.
ELISABETTA:
Sono nata a Vercelli, 55 anni fa. Madre di due figli, ormai adulti, ho dedicato finora la mia vita alla mia passione, che poi è anche la mia professione: insegno materie letterarie e latino al Liceo Lagrangia. La mia inclinazione al sapere umanistico e la vivida curiosità per il complesso universo dei giovani trovano il loro perfetto appagamento nella quotidianità del mio lavoro.
Questi anni in Consiglio Comunale sono stati difficili e complicati: nonostante ciò avete deciso di ricandidarvi.
PIER GIUSEPPE:
Vercelli è casa mia e della mia famiglia e mi auguro lo rimanga anche per mia figlia. E’ anche il luogo dove vivono i miei amici più cari. Amo profondamente la nostra città e non andrei a vivere in nessun altro posto se non costretto. Per questo ho deciso di mettermi in gioco: voglio contribuire a cambiarla e a migliorarla, a fermare il declino in cui è caduta negli ultimi decenni. Penso che sia necessario smettere di lamentarsi e agire in prima persona per migliorare le cose.
ELISABETTA:
La scorsa tornata elettorale ha rappresentato il mio debutto nell’agone politico. Tornavo a vivere nella mia città dopo 23 anni e ho colto la fantastica opportunità di rientrarvi in modo incisivo e fattivo. Nonostante momenti anche difficili e deludenti, di fronte alla inevitabile presa di coscienza della situazione politica locale, ho mantenuto il medesimo entusiasmo e, se possibile, ho aumentato la convinzione circa la necessità di “esserci”.
Voi fate parte di SiAmo Vercelli fin dagli albori. Quali sono i valori del movimento che sentite più vostri?
PIER GIUSEPPE:
Sono orgoglioso di essere tra i fondatori nel 2014 di SiAmo Vercelli, che ho anche avuto l’onore di rappresentare in Consiglio Comunale, convincendomi ancora di più che un movimento come il nostro è necessario alla città. Siamo l’unica lista veramente civica, composte da persone libere, il nostro unico interesse è il bene della città: non dobbiamo rendere conto a nessuna segreteria di partito, non abbiamo nessun “ras locale” o politicante di mestiere da piazzare su qualche poltrona e non abbiamo favori da restituire. Nella competizione elettorale siamo gli unici a poterlo dire e a poterlo fare. Siamo l’unica alternativa alla vecchia politica, che ha portato la città a questo punto.
ELISABETTA:
SiAmo Vercelli rappresenta ormai, per me, l’unico riferimento nel contesto della vita politica vercellese. Mi ricandido dopo quattro anni (sono entrata in surroga del collega Marcello Trada) di esperienza in Consiglio comunale, dove ho rafforzato il convincimento che la politica locale ha bisogno di persone libere da vincoli, da partiti, da necessità di compromessi. Questo viene garantito soltanto dalla lista civica cui ho aderito 5 anni fa.
Vercelli non è per niente risorta come va blaterando qualcuno: quali sono gli interventi che ritenete più urgenti?
PIER GIUSEPPE:
Il lavoro è uno dei nostri temi cardine: la nostra volontà è quella di rendere Vercelli una città dove si possa vivere e lavorare. Sono molte le nostre idee su questo tema: molti di noi, Alberto Perfumo in primis ma non è l’unico, hanno già esperienza di come portare il lavoro nella nostra città perché lo hanno già fatto e lo stanno facendo. Vercelli, poi, deve diventare un luogo in cui la qualità della vita sia buona per tutti: occorre cercare di non lasciare indietro nessuno. La solidarietà, infatti, è uno dei temi fondanti del nostro programma: per fortuna nella nostra città il volontariato è molto attivo e molti di noi lo sanno bene. Qualità della vita poi vuol dire anche pulizia della città, trascurata palesemente dalle ultime amministrazioni: in questo caso occorre rivedere il rapporto con Atena/Asm, cosa che faremo subito appena eletti. Infine, tra le priorità, c’è sicuramente la piscina: ricordiamoci che è stata chiusa nel 2013, durante l’Amministrazione Corsaro; occorre poi fermare l’obbrobrio del “coperchio” progettato dall’Amministrazione Forte, uno spreco assurdo di denaro senza, oltretutto, vasche per bambini e per disabili.
ELISABETTA:
La mia città, che amo profondamente, ha enormi potenzialità da sfruttare: in campo culturale, storico, naturalistico è un piccolo gioiello che deve essere curato e valorizzato in ogni modo, per esempio partendo dal proporre come sito del Patrimonio dell’Umanità UNESCO la nostra gemma più preziosa, la meravigliosa basilica di Sant’Andrea.
Pier Giuseppe, Elisabetta, grazie per il vostro tempo!