L’Associazione SiAmo Vercelli accoglie l’invito dell’Unione Europea e di European Resuscitation Council (www.erc.edu), a promuovere, sviluppare e realizzare una Campagna di Sensibilizzazione per la Rianimazione Cardiopolmonare a cui in Italia è stato dato il nome di “Viva!“. Saremo presenti domenica 20 ottobre In piazza Cavour dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 18.30 con un gazebo per sensibilizzare i cittadini alle manovre salvavita. Vi aspettiamo! Anche tu puoi aiutare a salvare una vita!
I Consiglieri Comunali del Gruppo di SiAmo Vercelli hanno protocollato la mozione “Vercelli Città cardioprotetta”, con la quale si impegnano il Sindaco e la Giunta ad attivare interventi atti a prevenire le tragiche conseguenze dell’arresto cardiaco, ritenuto il più importante problema sanitario in Europa.
In merito, dati recenti fotografano una situazione gravissima: ogni giorno muoiono in Europa per arresto cardiaco improvviso circa mille persone – numero pari ai passeggeri trasportati da due Jumbo Jet. In Italia oltre sessantamila persone sono colpite da arresto cardiaco ogni anno, il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare la rianimazione cardiopolmonare (RCP); in Europa ogni novanta secondi un tentativo di RCP non ha successo perché iniziato tardi. “Se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano la rianimazione polmonare prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due/tre volte “(Prof. Bernd Böttiger)
Già nel 2012 il Parlamento Europeo si è espresso attraverso una Dichiarazione che evidenzia la necessità di sensibilizzare e formare i cittadini “non esperti” a riconoscere e ad attivare i soccorsi in caso di arresto cardiaco e istituisce una settimana dedicata.
Diventa quindi cogente coinvolgere le amministrazioni locali in un progetto ad ampio respiro che comprenda la promozione di una campagna di formazione, sensibilizzazione e addestramento dei cittadini, degli studenti, degli insegnanti, attraverso l’istituzione di corsi di Primo Soccorso finalizzati anche all’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni e gestiti dall’A.S.L. e da Enti riconosciuti ed abilitati dalla Regione Piemonte, in collaborazione con le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio.
Abbiamo deciso di uscire dall’aula e di disertare la seduta odierna del Consiglio comunale per manifestare la nostra protesta contro la decisione del consigliere Cannata di rimanere al suo posto.
Dopo le gravissime frasi pronunciate a luglio, il Consiglio comunale, all’unanimità, aveva chiesto a Cannata di dimettersi e aveva invitato il sindaco a incontrarlo per convincerlo a farlo. Nonostante tutto questo, il consigliere Cannata è tornato al suo posto.
Non vale neanche la pena di prendere in esame l’arrogante rivendicazione fatta oggi dal consigliere, che conferma la pericolosità di affermazioni tanto gravi quanto superficiali.
Non è in esame il comportamento di Cannata come uomo e cittadino, a quello penseranno lo stesso Cannata, i suoi amici e il giudice. E’ in discussione il suo ruolo di consigliere comunale, che Siamo Vercelli continua a trovare incompatibile con le affermazioni fatte.
Non basta l’estate per dimenticare un atto inqualificabile, non ci si può abituare a tutto. Per questo, ce ne siamo andati.
Cominciamo questa ultima settimana di campagna elettorale, presentadovi altri tre candidati consiglieri: Ilde Lorenzola, Patrizia Cantalovo e Nicola Oliaro. Tre fasce di età differenti, così come sono differenti le esperienze e le competenze: come vedete abbiamo selezionato una squadra che radunasse il più ampio ventaglio di profili. Andiamo a conoscerli!
Ilde, Patrizia, Nicola grazie per il vostro tempo. Raccontateci qualcosa di voi.
ILDE:
Sono una giornalista del Corriere Eusebiano, il settimanale della diocesi di Vercelli. Mi occupo in modo particolare di Chiesa, sociale, arte, cultura e della zona lomellina. Amo il mio lavoro perché è fatto di relazioni, scambio e confronto con persone di ogni categoria ed età: questo mi arricchisce la mente e il cuore, aiutandomi a imparare qualcosa da tutti e a mantenere un orizzonte aperto al mondo.
PATRIZIA:
Patrizia Cantalovo, 44 anni, una figlia quasi maggiorenne, laureata in Scienze dell’Educazione. Sono educatrice e imprenditrice nel settore infanzia da quattordici anni.
NICOLA:
Sono nato e cresciuto a Vercelli, dove abito e studio. Una volta finito il liceo scientifico mi sono iscritto a medicina (Novara), iniziando così la mia prima esperienza da pendolare. Sono una persona socievole e propositiva, mi piace uscire con gli amici e giocare a calcetto.
L’aver accettato di candidarsi come consigliere comunale è una bella sfida: soprattutto perché, come si suol dire, ci si deve “mettere la faccia”.
ILDE:
E’ una sfida entusiasmante e impegnativa, perché volta seriamente al bene della mia città e di chi la abita. Questa è l’unica, forte motivazione della mia candidatura: la realizzazione del bene comune che ci fa stare meglio tutti e ci garantisce la serena, pacifica convivenza. Faccio parte di una squadra agguerrita, competente, pronta al sorriso e alla battuta, mai alla provocazione. La garanzia migliore per lavorare insieme con successo.
PATRIZIA:
Ho accettato perché vorrei mettere a disposizione della città il “mio sapere”, “le mie competenze” e il mio entusiasmo.
NICOLA:
Mi piace vivere nella mia città, una realtà con aspetti che positivi e altri meno. Mi sono chiesto quale fosse il modo per migliorarla, anziché limitarmi a osservare e criticare: ho deciso che la risposta era di partecipare attivamente alla vita politica vercellese.
Come avete avuto modo di vedere SiAmo Vercelli è un movimento peculiare nel panorama politico locale. Cosa vi ha convinto ad aderirvi?
ILDE:
Conoscevo già alcuni candidati che
appartengono a Biud10 e ne apprezzo la sensibilità. Mi sono schierata con SiAmo
Vercelli perché il nostro è un impegno da cittadini maturi, responsabili e con
qualche sogno nel cassetto: abbiamo competenze professionali diverse da investire
al meglio a favore della nostra città, condividiamo la sensibilità per una
politica di servizio e attenta al sociale. Abbiamo idee chiare e progetti
concreti. Credo molto nel progetto e, anche non fossi eletta, continuerei a
collaborare con questa squadra fantastica.
PATRIZIA:
Genuinità, trasparenza, professionalità, compattezza, esperienza, affiatamento, umiltà e voglia di fare bene per il “bene della città” e di chi la vive: questo è ciò che mi ha convinto ad aderire al movimento e alle sue idee.
NICOLA:
Il mio orientamento politico è ancora in formazione. Nonostante fossi molto giovane, l’entusiasmo dimostrato da SiAmo Vercelli nella scorsa campagna elettorale mi aveva coinvolto. Sono per l’uguaglianza e il progresso. Non credo nella politica fine a sé stessa ma credo nelle persone oneste e nella voglia di fare. Alberto, candidato sindaco della lista, che conosco personalmente da sempre, rispecchia al meglio questi valori.
Per concludere vi chiedo di evidenziarmi quali aspetti, tra le tante criticità presenti, ritenete più urgenti e importanti da affrontare.
ILDE:
Mi piacerebbe collaborare con il nostro assessore alle politiche sociali Laura Di Gregorio e con l’ufficio competente. In famiglia abbiamo vissuto esperienze di affidamento e di accoglienza prolungata, l’ultima con una persona down vissuta con noi per oltre 24 anni (oggi ne ha 65 e il suo sorriso conquista chiunque), con pellegrini della Francigena, ragazzi stranieri, adulti in necessità. Tutti hanno lasciato un segno e spero pure noi in loro. Le relazioni sono alla base della vita: quelle sincere, scevre da interessi personali, che consentono all’altro e a te di essere quello che sei. E di diventare migliore.
PATRIZIA:
La città ha bisogno di “risentire il suo battito”, ha bisogno di provvedimenti concreti che le consentano di tornare a vivere”. Occorre ridare “professionalità alle professioni”, ridare fiducia ed entusiasmo a commercianti, famiglie e pensionati, cercando un concreto coinvolgimento della fascia giovane dei cittadini per evitare che scelgano, come avviene troppo spesso, di emigrare in altre città. Mi piacerebbe la creazione di una “rete di connessione e collaborazione” tra giovani e anziani e opportunità per abbattere alcune barriere che al momento sono ostacoli per le famiglie che affrontano quotidianamente la disabilità. Questo forse trasformerebbe la città di Vercelli in un “luogo per tutti”.
NICOLA:
Sono cresciuto in una città che va, via via, spopolandosi. A Vercelli, molti giovani, una volta finite le scuole superiori, sognano, più di tutto, una fuga senza ritorno. Questo mi ha dato da pensare: mi sembra di essere tra i pochi interessati e attaccati alla città, la cui mancanza sta nell’offrire poche opportunità di lavoro quanto di svago ai giovani. Certo è una città piccola, ma mi piacerebbe renderla ugualmente attraente agli occhi miei coetanei di adesso e degli anni a venire.
Grazie e buona chiusura di campagna elettorale a tutti e tre!
Quinta puntate delle interviste nostri candidati consiglieri e oggi scendono in campo due pezzi da novanta: Pier Giuseppe Raviglione ed Elisabetta Perfumo. Entrambi componenti storici di SiAmo Vercelli, hanno rappresentato il movimento in Consiglio Comunale, lottando con le unghie e con i denti contro la disastrosa amministrazione Forte.
Pier Giuseppe, Elisabetta, grazie per il vostro tempo. Data la vostra attività in Consiglio siete già molto conosciuti in città, ma dateci comunque qualche informazione su di voi.
PIER GIUSEPPE:
Sono Pier Giuseppe Raviglione, 49 anni, sposato da 18 anni con Roberta e ho una figlia di 9 anni e mezzo, Maria Vittoria, che frequenta la quarta elementare. Sono laureato in Economia e, come molti vercellesi, ogni mattina prendo il treno per Milano, dove lavoro in una banca come responsabile amministrativo e finanziario.
ELISABETTA:
Sono nata a Vercelli, 55 anni fa. Madre di due figli, ormai adulti, ho dedicato finora la mia vita alla mia passione, che poi è anche la mia professione: insegno materie letterarie e latino al Liceo Lagrangia. La mia inclinazione al sapere umanistico e la vivida curiosità per il complesso universo dei giovani trovano il loro perfetto appagamento nella quotidianità del mio lavoro.
Questi anni in Consiglio Comunale sono stati difficili e complicati: nonostante ciò avete deciso di ricandidarvi.
PIER GIUSEPPE:
Vercelli è casa mia e della mia famiglia e mi auguro lo rimanga anche per mia figlia. E’ anche il luogo dove vivono i miei amici più cari. Amo profondamente la nostra città e non andrei a vivere in nessun altro posto se non costretto. Per questo ho deciso di mettermi in gioco: voglio contribuire a cambiarla e a migliorarla, a fermare il declino in cui è caduta negli ultimi decenni. Penso che sia necessario smettere di lamentarsi e agire in prima persona per migliorare le cose.
ELISABETTA:
La scorsa tornata elettorale ha rappresentato il mio debutto nell’agone politico. Tornavo a vivere nella mia città dopo 23 anni e ho colto la fantastica opportunità di rientrarvi in modo incisivo e fattivo. Nonostante momenti anche difficili e deludenti, di fronte alla inevitabile presa di coscienza della situazione politica locale, ho mantenuto il medesimo entusiasmo e, se possibile, ho aumentato la convinzione circa la necessità di “esserci”.
Voi fate parte di SiAmo Vercelli fin dagli albori. Quali sono i valori del movimento che sentite più vostri?
PIER GIUSEPPE:
Sono orgoglioso di essere tra i fondatori nel 2014 di SiAmo Vercelli, che ho anche avuto l’onore di rappresentare in Consiglio Comunale, convincendomi ancora di più che un movimento come il nostro è necessario alla città. Siamo l’unica lista veramente civica, composte da persone libere, il nostro unico interesse è il bene della città: non dobbiamo rendere conto a nessuna segreteria di partito, non abbiamo nessun “ras locale” o politicante di mestiere da piazzare su qualche poltrona e non abbiamo favori da restituire. Nella competizione elettorale siamo gli unici a poterlo dire e a poterlo fare. Siamo l’unica alternativa alla vecchia politica, che ha portato la città a questo punto.
ELISABETTA:
SiAmo Vercelli rappresenta ormai, per me, l’unico riferimento nel contesto della vita politica vercellese. Mi ricandido dopo quattro anni (sono entrata in surroga del collega Marcello Trada) di esperienza in Consiglio comunale, dove ho rafforzato il convincimento che la politica locale ha bisogno di persone libere da vincoli, da partiti, da necessità di compromessi. Questo viene garantito soltanto dalla lista civica cui ho aderito 5 anni fa.
Vercelli non è per niente risorta come va blaterando qualcuno: quali sono gli interventi che ritenete più urgenti?
PIER GIUSEPPE:
Il lavoro è uno dei nostri temi cardine: la nostra volontà è quella di rendere Vercelli una città dove si possa vivere e lavorare. Sono molte le nostre idee su questo tema: molti di noi, Alberto Perfumo in primis ma non è l’unico, hanno già esperienza di come portare il lavoro nella nostra città perché lo hanno già fatto e lo stanno facendo. Vercelli, poi, deve diventare un luogo in cui la qualità della vita sia buona per tutti: occorre cercare di non lasciare indietro nessuno. La solidarietà, infatti, è uno dei temi fondanti del nostro programma: per fortuna nella nostra città il volontariato è molto attivo e molti di noi lo sanno bene. Qualità della vita poi vuol dire anche pulizia della città, trascurata palesemente dalle ultime amministrazioni: in questo caso occorre rivedere il rapporto con Atena/Asm, cosa che faremo subito appena eletti. Infine, tra le priorità, c’è sicuramente la piscina: ricordiamoci che è stata chiusa nel 2013, durante l’Amministrazione Corsaro; occorre poi fermare l’obbrobrio del “coperchio” progettato dall’Amministrazione Forte, uno spreco assurdo di denaro senza, oltretutto, vasche per bambini e per disabili.
ELISABETTA:
La mia città, che amo profondamente, ha enormi potenzialità da sfruttare: in campo culturale, storico, naturalistico è un piccolo gioiello che deve essere curato e valorizzato in ogni modo, per esempio partendo dal proporre come sito del Patrimonio dell’Umanità UNESCO la nostra gemma più preziosa, la meravigliosa basilica di Sant’Andrea.
Pier Giuseppe, Elisabetta, grazie per il vostro tempo!
Le interviste che vi portano nel mondo dei nostri candidati proseguono oggi calando un tris d’assi: Roberto Pozzuolo, Daniele Sala e Tommaso Bertani. Tre profili molto interessanti, che possono vantare esperienza in ambiti aziendali prestigiosi e la cui esperienza sarà senza dubbio preziosa. Andiamo a conoscerli meglio.
Ciao a tutti e tre e bentrovati. Come sempre, direi di cominciare con una breve presentazione.
ROBERTO:
Ho 49 anni e vivo da sempre a Vercelli anche se lavoro da 23 anni fuori dalla nostra città. Amo molto lo sport che ho praticato fin da giovane età, sono un fan della tecnologia al servizio dell’uomo e della semplificazione delle attività.
DANIELE:
Mi chiamo Daniele Sala, sono nato e vivo a Vercelli. Sono laureato in Giurisprudenza e mi occupo di consulenza finanziaria e amministrativa per le imprese. Sono sposato con Sara Demaestri e abbiamo 2 figli: Giacomo di 11 anni e Alice di 5. Amo la vita all’aria aperta, lo sport e l’ambiente. Sono attivo a livello sportivo come staff tecnico dei “Diavoletti Calcio” di Vercelli, asd che vanta oltre 150 bambini iscritti. Ho dato inoltre lo spunto per avviare Vercelli Plogging, iniziativa volta a sensibilizzare i praticanti sport come running e walking alla tutela dell’ambiente.
TOMMASO:
Mi chiamo Tommaso Bertani, nato a Vercelli, ho 53 anni e sono sposato con Claudia. Mi sono laureato in Economia Aziendale in Bocconi a Milano e ho inizialmente lavorato come consulente di direzione per importanti aziende nazionali ed internazionali. Dal 2013 sono Direttore Generale di Amiacque, società di Gruppo CAP, azienda pubblica che opera nella gestione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) per oltre 2 milioni di abitanti nei territori della Città Metropolitana di Milano.
L’aver accettato di candidarsi come consigliere comunale è una bella sfida, visti anche i ritmi della vostra vita lavorativa.
ROBERTO:
Di sicuro è una sfida impegnativa, ma allo stesso tempo anche un incarico entusiasmante e interessante, sempre pensando a cosa possiamo fare di buono e di meglio per la nostra città.
DANIELE:
Ho accettato di candidarmi perché amo la mia città e vorrei dare un contributo concreto e non limitarmi a fare da spettatore passivo.
TOMMASO:
Ho sempre pensato di dover fare qualcosa per Vercelli, città che negli anni ho imparato a conoscere e amare profondamente. Conoscendo personalmente l’esperienza e l’attività di molti Sindaci con cui ho quotidianamente a che fare per motivi di lavoro, ho maturato la convinzione che per governare bene una città serva una squadra di persone attrezzata con le giuste competenze, con ruoli definiti e soprattutto senza interessi di partito o di carriera politica personale.
SiAmo Vercelli è un movimento peculiare nel desolante panorama politico vercellese. Cosa vi ha colpito tanto da convincervi a salire a bordo?
ROBERTO:
La semplicità con cui si vogliono fare cose complesse, la trasparenza, la voglia di fare e di cambiare, perché il cambiamento è crescita. Conosco molti della squadra e tutti sono molto bravi in quello che fanno: una garanzia di qualità. Si dice che i migliori leader cerchino sempre le migliori persone al loro fianco, e una squadra che possa garantire competenza e qualità è sicuramente un ottimo biglietto da visita.
DANIELE:
Mi identifico totalmente nello spirito del movimento che basa sulle competenze e il reciproco supporto attivo l’organizzazione dell’amministrazione del bene pubblico (nello specifico la nostra amata città).
TOMMASO:
SiAmo Vercelli rappresenta la mia idea di governo per la città. Una proposta chiara e trasparente nei confronti dei cittadini che, prima di votare, conoscono i ruoli che saranno assegnati a ciascuno. Noi non chiediamo di votare un simbolo in virtù di qualche slogan di un leader nazionale, ma di votare una squadra di persone che mettono a disposizione le proprie competenze e la propria storia professionale per il buon governo della cosa pubblica.
Tutti e tre avete esperienze lavorative importanti. Viste le vostre competenze, quali dei tanti problemi che affliggono la città vi sta maggiormente a cuore?
ROBERTO:
Ci sono tante cose che mi piacerebbe sistemare: la nostra Vercelli è come una bella casa che da tempo non viene manutenuta. Non possiamo pensare ad un capoluogo di provincia senza una piscina, a una città con un parco pubblico che è perennemente un cantiere, a negozi che aprono e chiudono con troppa frequenza… poi i monumenti, i musei, la via Francigena, la nostra storia. Tutto da rivalorizzare in modo da rendere la nostra città un punto di attrazione.
DANIELE:
Gli aspetti più importanti su cui bisognerebbe agire velocemente sono l’ambiente, il decoro urbano e la sicurezza: così facendo si aumenterebbero la qualità della vita e attrattività della città per le imprese che andrebbero a incrementare gli insediamenti produttivi e generando nuovi posti di lavoro.
TOMMASO:
Per mia esperienza professionale penso sicuramente a tutti gli aspetti relativi ai servizi pubblici che sono elementi fondamentali per la qualità della vita dei cittadini vercellesi. Il degrado urbano e ambientale è evidente e negli ultimi anni non si è riusciti a imprimere quei miglioramenti troppe volte promessi e mai attuati. E’ necessario che il governo della città abbia solide capacità e competenze gestionali per confrontarsi nel merito con chi gestisce le aziende del servizio pubblico, superando un atteggiamento che spesso, negli ultimi anni, è apparso succube e scarsamente incisivo.
Proseguiamo con le interviste per conoscere meglio i candidati consiglieri di SiAmo Vercelli. Oggi è il turno di due veterane del movimento: Anna Nava e Marcella Compagnoni.
Ciao Anna, ciao Marcella. Cominciamo con una rapida presentazione.
ANNA:
Ho quasi 50 anni, mi sento vercellese a tutti gli effetti nonostante le mie origini valsesiane di origine e la residenza a Borgo Vercelli. Vercelli è la città di origine di mio marito e io mi sono laureata a Vercelli con una tesi sul Vercelli Book: è facile dunque intuire il legame che esiste tra me e la città. Sono Manager in un’azienda biomedicale e nel tempo libero, oltre a coltivare le mie passioni in ambito enogastronomico, faccio plogging con il gruppo “Vercelli Plogging” che ho contribuito a fondare.
MARCELLA:
Ho 48 anni, sono di Vercelli e sono sposata Luigino Piccaglia, che è accanto a me da circa 30 anni. Sono laureata in Economia e Commercio e lavoro nella consulenza organizzativa ed informatica dal 1996. E’ un lavoro che mi ha permesso di conoscere tante realtà aziendali diverse, in Italia e all’estero, quindi ho potuto mettermi continuamente in gioco e di sviluppare una mentalità aperta e flessibile: valori che considero importanti perché aiutano ad affrontare tante situazioni, non solo in ambito lavorativo. Mi ritengo semplice, curiosa e con gli anni sono anche diventata una persona positiva.
Avete accettato di candidarvi per rappresentare SiAmo Vercelli in consiglio comunale: una bella sfida!
ANNA:
Mettersi in gioco in prima persona è sempre impegnativo. Ma, citando di Madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. Questo per dire che ogni contributo dato alla collettività, anche piccolo, è significativo.
MARCELLA:
Come diceva Giorgio Gaber in una sua celebre canzone: “Libertà è partecipazione”. Questo per me rende bene l’idea di cosa può spingere una persona a voler dare il proprio contributo in politica. Spesso noi tutti diamo per scontato il valore della democrazia, del diritto di voto e non ci curiamo della possibilità di partecipare in prima persona a migliorare le comunità in cui viviamo. Anzichè lamentarci delle decisioni o non decisioni prese da altri, e quindi sentircene succubi, in qualche modo prigionieri, un’alternativa c’è: partecipare attivamente alla vita pubblica, che è inevitabilmente la vita di ognuno di noi.
Cosa nelle linee guida di SiAmo Vercelli vi ha convinto a sposare la causa del movimento?
ANNA:
Faccio parte dei soci fondatori di SiAmo Vercelli, per cui è facile capire il mio feeling con il movimento. I princìpi che ci hanno guidato fin dall’inizio sono lo spirito libero e l’approccio concreto alla politica.
MARCELLA:
Se vuoi contribuire allo sviluppo di una città piccola come Vercelli aderire ad una lista civica è una scelta naturale, perché solo essendo svincolati dalle logiche e dall’organizzazione dei partiti nazionali si può agire in modo concreto e solo nell’interesse della comunità. Ho scelto SiAmo Vercelli e non altre liste civiche perché è questo il momento della nostra generazione. Se vogliamo migliorare Vercelli, oltre alle indispensabili competenze, ci sono alcuni aspetti chiave necessari, come avere un approccio aperto ed innovativo, slancio, pragmatismo. E’ anche questo che qualifica il movimento di SiAmo Vercelli e lo distingue dagli altri avversari alle prossime elezioni.
La città ha bisogno di interventi consistenti in parecchi aspetti. Considerando anche le vostre esperienze e competenze, c’è qualche problema chi vi sta particolarmente a cuore?
ANNA:
La pulizia e il decoro della città sono sicuramente punti critici: la loro cura passa certamente dall’educazione civica dei cittadini ma è il governo della città a doverci tenere in primis. Vercelli ha poi un potenziale turistico non indifferente che andrebbe valorizzato e supportato, permettendo una maggiore sinergia tra gli attori già presenti sul territorio e con attività di promozione strutturale.
MARCELLA:
Uno degli aspetti che mi sta a cuore e su cui potrei portare la mia esperienza professionale è la possibile riorganizzazione delle procedure degli uffici comunali. L’amministrazione uscente ci aveva promesso una smart city, la realtà è che per rinnovare un permesso dai Vigili urbani, bisogna stampare un bel po’ di carta, recarsi di persona agli uffici e sprecare qualche ora di vita, tra coda e disbrigo della pratica. Smart city in questo caso vorrebbe dire abbattere meno alberi, evitare gli spostamenti e avere ore in più da dedicare a qualcosa di più utile o più divertente.
Grazie Anna, grazie Marcella per la vostra testimonianza!
Dopo avervi presentato candidato Sindaco e assessori in pectore, passiamo ai candidati consiglieri. Cominciamo con le nostre due punte di diamante nel campo della medicina: Renata Torazzo e Roberta Petrino.
Ciao, partiamo dalle cose semplici: presentati, dacci qualche informazione su di te.
RENATA:
Sono Renata Torazzo, 57 anni, vivo a Vercelli, sono sposata con Fabrizio e abbiamo due meravigliosi gatti. Sono un dirigente medico, specializzato in oncologia. Svolgo la professione nella Struttura Complessa di Oncologia presso l’Azienda Sanitaria Locale Ospedale Sant’Andrea di Vercelli. Mi piace fare sport, viaggiare e soprattutto dipingere. Sono un incisore e ho partecipato a diverse mostre, anche internazionali. Sono vice-presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Printmaking Vercelli, che si occupa prevalentemente di promozione della cultura e dell’arte in particolar modo nel campo dell’incisione artistica, della stampa d’arte manuale o a torchio manuale, del libro d’artista e del disegno.
ROBERTA:
Mi chiamo
Roberta Petrino e faccio il medico d’urgenza, da 22 anni. Prima ho fatto
l’internista per qualche anno, poi ho scoperto questa disciplina meravigliosa,
che in Italia stava nascendo negli anni ‘90, e mi ci sono dedicata con grande
passione. Sono partita da Torino, dove ho lavorato in due grandi ospedali, poi
ho lavorato per breve tempo a Novara, ma la sfida più appassionante è stata
arrivare a dirigere il Pronto Soccorso a Vercelli, 10 anni fa, e cambiarne la
faccia completamente, mettendo a disposizione la mia esperienza. Mi sono
impegnata molto anche in ambito nazionale ed internazionale per la crescita
della disciplina e sono stata presidente della Società Europea di Medicina
d’Emergenza.
Hai accettato di candidarti come consigliere comunale, una sfida entusiasmante e impegnativa.
RENATA:
Ho accettato di candidarmi nuovamente come consigliere comunale perché ritengo che gli anni passati sui banchi dell’opposizione siano stati, nonostante tutto, positivi. Abbiamo presentato come opposizione diverse mozioni, alcune approvate anche all’unanimità, ma l’attuale maggioranza, poco affine alla democrazia, non le ha mai prese in considerazione e tantomeno mai attuate. L’obiettivo è quello di poter incidere maggiormente sulle problematiche della nostra città.
ROBERTA:
Da poco sono venuta a vivere a Vercelli con la mia famiglia. Sono convinta che un cittadino di una realtà delle dimensioni di Vercelli abbia l’obbligo di viverla completamente, impegnandosi a migliorarla per quanto gli è possibile. La mia è un’attività sociale, dedicata ai cittadini sofferenti. Tuttavia credo che le competenze che ho acquisito in ambito sanitario, organizzativo e di comunicazione possano essere spese anche fuori dall’ospedale, nei tanti ambiti che possono contribuire al miglioramento della qualità di vita dei cittadini vercellesi.
Perché SiAmo Vercelli? Cosa ti ha convinto ad aderire al movimento e alle sue idee?
RENATA:
Ho scelto SiAmo Vercelli perché è un movimento composto da persone che vogliono solo il bene e il meglio per la propria città senza chiedere nulla in cambio, fuori dagli schemi dei partiti e contro la vecchia politica del dare per avere. Un movimento la cui etica impone di rinunciare al gettone di presenza come consigliere comunale, un movimento che si autofinanzia, un movimento dove le persone sono scelte solo per le loro competenze e capacità e non per altri strani e contorti meccanismi partitici, un movimento che il 16 marzo u.s., per la prima volta, ha presentato agli elettori, prima delle elezioni che si terranno il 26 maggio, la squadra che governerà la città, un movimento la cui forza è ascoltare, discutere e condividere.
ROBERTA:
Perché è una lista civica, non condizionata da logiche di partito, quindi con una buona garanzia di indipendenza, e reale interesse al bene della città. Perché il gruppo è costituito da professionisti e cittadini con competenze diverse, con idee chiare, con disponibilità all’ascolto e con un progetto credibile. Perché i punti del programma mi sono sembrati interessanti e l’intenzione di affrontarli con competenza mi è sembrata concreta .
La città ha parecchi margini di miglioramento. Considerando le tue competenze ed esperienze, c’è qualche aspetto particolare che ti sta a cuore e che vorresti contribuire a migliorare?
RENATA:
Vercelli è una città bellissima ricca di storia e di arte, con un patrimonio culturale e artistico da valorizzare maggiormente per renderla sempre più una desiderata meta turistica. Investire sul patrimonio culturale e sul nostro territorio porta come conseguenza diretta a un incremento del turismo e di tutto il suo comparto, con ricadute positive anche sull’occupazione. Una città così meravigliosa non può presentarsi agli occhi della gente in condizioni di sporcizia e incuria. Eppure l’attuale Giunta ci è riuscita, e anche bene. Una Giunta irresponsabile, incapace per cinque anni di vedere e di sentire, giustificando il suo operato dicendo solo delle non verità. E’ giunto il momento di cambiare. Vorrei riuscire a ridare lustro alla mia Vercelli modificando, per esempio, il sistema della raccolta differenziata; vorrei riuscire ad avere una maggiore manutenzione del verde e delle strade; vorrei migliorare il decoro urbano con la sistemazione e il rilancio dei tanti e troppi negozi chiusi. Tutto questo è fattibile ma deve incominciare dall’informazione ai cittadini che deve essere seria, corretta, chiara e trasparente.
ROBERTA:
La mia competenza si rivolge soprattutto agli ambiti della salute pubblica e della qualità di vita. Quindi mi piacerebbe collaborare nell’ambito della qualità dell’aria e dell’acqua, degli aspetti ecologici, del riciclo, della raccolta differenziata, della mobilità sostenibile e del verde pubblico. Inoltre credo molto nei programmi di educazione nelle scuole, in termini di primo soccorso, violenza domestica, educazione alimentare, ecologia. Infine credo che Vercelli meriti più attenzione dal punto di vista turistico per le meraviglie storiche ed artistiche che ha, quindi una maggiore collaborazione con l’Università e la promozione di iniziative importanti quali il riconoscimento del complesso di S. Andrea come patrimonio UNESCO sia fondamentale.
Grazie Renata e Roberta per il vostro tempo! Buon lavoro!
31 anni, psicologa, ha nel suo bagaglio esperienze professionali nell’etnopsicologia, nella psicologia clinica, nella ricerca sociale e nella formazione. Collabora da anni con organizzazioni sociali e religiose. Da un anno si occupa di centri di ascolto sul territorio e del coordinamento e formazione del personale addetto costruendo reti in favore dei più vulnerabili.
A Laura andrà l’area delle cosiddette politiche sociali, un ambito in cui le ultime Amministrazioni non hanno fatto molto. SiAmo Vercelli, invece, intende ribaltare lo scenario e dare al welfare la priorità che richiede, viste le emergenze sociali diffuse in città: povertà, disagio, disabilità. Servono più risorse e, soprattutto, serve innovazione sociale. Non si può rispondere ai nuovi bisogni e problemi coi metodi vecchi!
Il primo passo riguarderà la prevenzione sociale, in stretta collaborazione con il terzo settore, negli ambiti seguenti: dispersione scolastica, dipendenze, micro-criminalità, emarginazione sociale.
#sentiilbattito
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