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continuiamo a dire no all’impianto asm – #nopallet

Nei giorni scorsi Asm ha depositato il nuovo progetto che prevede la realizzazione di una fabbrica da destinare alla produzione di pallet, con l’utilizzo di un nuovo collante che sostituisce quello originariamente previsto, a base di formaldeide, sostanza altamente cancerogena.
Ci chiediamo: se non avessimo alzato i toni del confronto, la formaldeide sarebbe rimasta? Crediamo proprio di sì.

Perché, in sintesi, rimane il nostro No al progetto ASM?
– non è nella mission di ASM, società destinata ad erogare servizi ai cittadini;
– non è attività rientrante nella filiera energetica o dei servizi;
– un Ente pubblico non deve assumersi il rischio di impresa, non disponendo di capitale di rischio;
– non è utile ai cittadini ma solo ad Iren, società commerciale, che può fare investimenti con capitale di rischio;
– La pubblica amministrazione deve gestire il proprio patrimonio come il buon padre di famiglia, evitando operazioni rischiose. Le risorse in capo al Comune, anche se per il tramite di società partecipata, non appartengono all’Amministrazione bensì a tutti i cittadini che vi contribuiscono con le tasse.

Abbiamo letto e studiato il nuovo progetto in cui permangono numerosi aspetti negativi; ne elenchiamo alcuni:
– l’indicazione di 3,8 MWh di consumo di energia elettrica costituisce un errore che un’azienda specializzata in tale campo non dovrebbe commettere (sono 3800kWh);
– ci sarà un consumo di gas metano di circa 6,8 milioni di mc in relazione alle caldaie installate, consumo che non risulta dichiarato in alcun punto del nuovo progetto.
Evidentemente il management di ASM non ha avuto il tempo di leggere il progetto di cui, peraltro, è proponente.

Nascono poi spontanee alcune considerazioni:
– considerate le tonnellate di legno indicate (110.000), perché Asm non ha pensato di portarne il 20% in più per sostituire il metano?
– perché il nuovo progetto è stato presentato come integrazione del precedente, considerato che non integra un bel nulla, essendo contemplata una variante del ciclo produttivo?
E ancora, nell’integrazione presentata pochi giorni fa alla Provincia di Vercelli, tra le altre cose, c’è scritto: “L’impianto sarà il primo nel suo genere in Italia ed Europa”.Ma è sensato che una società come ASM di fatto investa su un processo di lavorazione “prototipo”?

Nonostante il nuovo progetto continuano a rimanere validi i motivi per i quali ci opponiamo alla realizzazione dell’impianto:
1) l’inquinamento ambientale;
2) l’utilizzo di denaro pubblico per effettuare investimenti produttivi.

Per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, non sono state eliminate le criticità legate:
– al materiale che verrà utilizzato – rifiuti legnosi – contenente formaldeide;
– alle emissioni di altri composti che possono avere effetti negativi sulla salute pubblica;
– all’incremento degli autoarticolati sul territorio comunale per il trasporto dei rifiuti in ingresso e dei pallet e degli scarti in uscita.

Ma preferiamo soffermarci su un altro argomento, altrettanto importante: l’errato e scriteriato utilizzo dei denari pubblici.

Continuiamo a porci la seguente domanda, senza trovare una risposta: perché Asm – che, ricordiamolo, è partecipata per il 40% dalla Città di Vercelli e per il 60% dal socio di maggioranza Iren, – deve affrontare il rischio di impresa utilizzando denaro pubblico per creare dal niente un’attività produttiva che nulla ha a che vedere con quella tradizionale dell’Azienda, consistente nell’erogazione dei servizi pubblici essenziali, nel miglioramento della loro qualità ed efficienza?
L’investimento previsto è di 40 milioni di euro; considerata la partecipazione del Comune di Vercelli del 40%, 16 milioni sono imputabili allo stesso e verranno investiti nella fabbrica di pallet!
Quanti anni ci vorranno per raggiungere il break even period, ossia quale sarà il periodo di tempo necessario per il recupero dell’esborso iniziale sostenuto? Perché Iren, come già successo in altre realtà, non ha effettuato l’investimento autonomamente?
Crediamo che non interessi al cittadino vercellese sapere che il Comune potrà, in un futuro non meglio identificato, forse, ricevere i dividendi, qualora i risultati gestionali dovessero essere positivi. Parimenti a noi cittadini non interessa l’economia circolare se la città continua a essere sporca, la bolletta non scende e non si fa nulla per nuovi servizi energetici meno costosi.
Qualora i risultati dovessero essere, invece, negativi, un’eventuale svalutazione della partecipazione del Comune in Asm potrebbe avere ripercussioni negative sul bilancio della Città di Vercelli, con conseguenze facilmente immaginabili.
Forse gli auspicati e futuri dividendi ipotizzati “tentano” l’attuale Amministrazione, così come la promessa assunzione di 30 persone. Lo faccia Iren allora e ASM assuma altrettante persone per formare competenze sull’efficienza energetica, il cui indotto locale è certamente più importante rispetto a quella del riciclo dei rifiuti di legno. Non crediamo sia il momento, per la nostra Amministrazione comunale, di giocare a fare gli industriali. E’ il momento di chiedere ad ASM di far pagare meno i servizi e soprattutto di farli meglio.
Si deve inoltre tenere presente un altro aspetto fondamentale: il Piano originario prevedeva 100 milioni di euro di investimenti: 60 di essi, o poco meno, ascrivibili alla gara per il gas, ancora bloccata; i restanti 40 avrebbero dovuto essere impiegati nell’efficientamento e implementazione dei servizi (idrico, raccolta rifiuti, ecc..), servizi che, inutile nasconderlo, lasciano alquanto a desiderare.
Se Asm dovesse investire 40 milioni per la fabbrica di pallet, non rimarrebbe più nulla da destinare al core business di ASM, il famoso Piano industriale, mai rispettato!

Pertanto, a gran voce, continuiamo a dire NO al progetto di Asm.

SiAmo Vercelli

L’impianto dei pallets: danno e beffa per i cittadini vercellesi?

Giovedì 31/10, in Consiglio comunale si torna a parlare di ASM e del buco nell’acqua rappresentato dalla collaborazione con Iren. Peggio, della totale distruzione in corso del valore di uno dei pochi beni che aveva la città di Vercelli, la sua ex municipalizzata.

In Consiglio passerà, infatti, una proposta di giunta per una modifica al Piano Regolatore. Con un linguaggio burocratico arzigogolato si cercherà di far passare come correzione di un mero errore materiale a un articolo del Piano, l’ampliamento degli usi ammessi nell’Area Industriale Attrezzata di Vercelli (AIAV) al trattamento e smaltimento di rifiuti, che oggi non è contemplato.
Si apriranno così definitivamente le porte all’impianto per la produzione di pallet, di cui si parla da un po’ di tempo: i pallet saranno realizzati triturando rifiuti legnosi e incollando e compattando i trucioli ottenuti. Per inciso, i rifiuti convergeranno al nuovo impianto da mezza pianura padana e il processo produttivo presenterà elevati potenziali rischi d’inquinamento.

Ma il punto non è solo questo e danno e beffa per i cittadini vercellesi sono molto più gravi.
Infatti, si sta cercando di far passare come investimento per la città la realizzazione di un impianto che non ha nulla a che vedere con il piano industriale promesso per ASM al momento dell’acquisizione della maggioranza dell’azienda.
Un piano del valore di 100 milioni di euro, di cui finora in città abbiamo visto solo le briciole.

Non si è fatto nulla per rendere più efficienti i servizi attuali, più efficienti e magari più economici per i cittadini di Vercelli. Non si sono realizzati nuovi servizi, non si sono sviluppate competenze in ASM, non si è innescato quel volano di investimenti per la città che pure era stato promesso.

Ora, l’unico investimento proposto è quello dell’impianto per la produzione dei pallets, un investimento della cosiddetta economia “circolare”, che non ha nessuna delle caratteristiche utili per la città: non rende efficiente alcun servizio, non giova alla città, anzi la appesantisce nell’inquinamento, non è un nuovo servizio energetico. E’ semplicemente un investimento industriale, con il rischio industriale insito in questi investimenti.

Il Comune, però, non è un imprenditore e la sua missione dovrebbe essere quella di assicurare e svolgere al meglio i servizi cittadini, al minor costo possibile; nulla a che fare con investimenti industriali e, soprattutto, insensato indebitare la propria partecipata per investimenti che non rientrano nei servizi per la collettività.

E’ evidente che, nonostante il cambio di Amministrazione, il socio di maggioranza Iren opera incontrastato per l’esclusivo suo interesse. Senza alcuna resistenza da parte del Comune di Vercelli,
ASM diventerà una succursale commerciale di Iren, perdendo tutto il suo valore.

A questo punto che senso ha giocare questa partita? Che beneficio ha la città?
Se il Comune e i nuovi amministratori di parte vercellese, appena nominati dal sindaco Corsaro, non hanno la capacità propositiva per trattare con Iren investimenti utili alla città e ai cittadini, tanto vale vendere l’intero pacchetto. Sarebbe un peccato, perché ci sarebbe spazio per farsi valere con Iren, che, da società quotata, non può certo andare sui giornali per una “guerra” con il Comune di Vercelli e i suoi cittadini.

VIVA! LA SETTIMANA PER LA RIANIMAZIONE CARDIOPOMONARE

https://www.settimanaviva.it/eventi/255

CON LE TUE MANI

L’Associazione SiAmo Vercelli accoglie l’invito dell’Unione Europea e di European Resuscitation Council (www.erc.edu), a promuovere, sviluppare e realizzare una Campagna di Sensibilizzazione per la Rianimazione Cardiopolmonare a cui in Italia è stato dato il nome di “Viva!“. Saremo presenti domenica 20 ottobre In piazza Cavour dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 18.30 con un gazebo per sensibilizzare i cittadini alle manovre salvavita. Vi aspettiamo! Anche tu puoi aiutare a salvare una vita!

Vercelli città cardioprotetta

I Consiglieri Comunali del Gruppo di SiAmo Vercelli hanno protocollato la mozione “Vercelli Città cardioprotetta”, con la quale si impegnano il Sindaco e la Giunta ad attivare interventi atti a prevenire le tragiche conseguenze dell’arresto cardiaco, ritenuto il più importante problema sanitario in Europa.

In merito, dati recenti fotografano una situazione gravissima: ogni giorno muoiono in Europa per arresto cardiaco improvviso circa mille persone – numero pari ai passeggeri trasportati da due Jumbo Jet. In Italia oltre sessantamila persone sono colpite da arresto cardiaco ogni anno, il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare la rianimazione cardiopolmonare (RCP); in Europa ogni novanta secondi un tentativo di RCP non ha successo perché iniziato tardi. “Se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano la rianimazione polmonare prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due/tre volte “(Prof. Bernd Böttiger)

Già nel 2012 il Parlamento Europeo si è espresso attraverso una Dichiarazione che evidenzia la necessità di sensibilizzare e formare i cittadini “non esperti” a riconoscere e ad attivare i soccorsi in caso di arresto cardiaco e istituisce una settimana dedicata.

Diventa quindi cogente coinvolgere le amministrazioni locali in un progetto ad ampio respiro che comprenda la promozione di una campagna di formazione, sensibilizzazione e addestramento dei cittadini, degli studenti, degli insegnanti, attraverso l’istituzione di corsi di Primo Soccorso finalizzati anche all’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni e gestiti dall’A.S.L. e da Enti riconosciuti ed abilitati dalla Regione Piemonte, in collaborazione con le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio.

Grazie e buon lavoro

Cordialmente
SiAmo Vercelli

Interviste ai Consiglieri: Alessandro Concina e Andrea Del Rosso

Alessandro Concina
Andrea Del Rosso

Eccoci arrivati all’ultima puntata delle nostre interviste ai consiglieri. Oggi chiudiamo con Alessandro Concina e Andrea Del Rosso, il primo producer televisivo in Sky Italia, il secondo si occupa di consulenze e mediazione creditizia. Andiamo a conoscerli meglio!

Alessandro, Andrea, avete l’onore di chiudere la nostra serie di interviste! Parlateci un po’ di voi.

ALESSANDRO:

Sono Alessandro Concina, 39 anni e vivo a Vercelli con la mia compagna Mariel e 3 splendidi gatti. Diplomato al Liceo Lagrangia, laureato in Scienze della Comunicazione all’Università del Piemonte Orientale, annovero tra le mie esperienze lavorative più significanti i ruolI di Area Team Leader in Expo Milano nel 2015 e PR Manger per un sito specializzato in videogiochi e intrattenimento. Attualmente lavoro in Sky Italia, direzione Sport Channels, dove mi occupo della pianificazione e produzione degli studi interni di Serie A. Amo molto lo sport, in particolare tennis e calcio (e non potrebbe essere altrimenti visto il mio lavoro), ma la vita da pendolare mi consente di praticarlo meno di quello che mi piacerebbe.

ANDREA:

Ciao a tutti, mi chiamo Andrea Delrosso, ho 49 anni sono sposato con Laura ed abbiamo due bellissimi figli ed un’adorabile gatta. Da sempre impegnato professionalmente nel mondo bancario e assicurativo, attualmente mi occupo di consulenza e mediazione creditizia coordinando un gruppo di 10 persone sull’intero territorio del nord ovest italiano. Ex giocatore dell’Olimpia Volley Vercelli, sono tifoso (da sempre abbonato in Curva Ovest) della Pro Vercelli. Recentemente sono stato sedotto dal Padel, questa nuova disciplina sportiva che sta letteralmente spopolando anche a Vercelli.

La campagna elettorale è quasi finita ed è stata impegnativa, ma l’eventuale elezione a consigliere comporterà ulteriori impegni e responsabilità: una bella sfida!

ALESSANDRO:

Inizialmente il mio coinvolgimento in SiAmo Vercelli era previsto solo in qualità di membro del team comunicazione e gestione social media. Poi Bobo Zanoni, che ringrazio molto, mi ha proposto di candidarmi come consigliere comunale. Ho pensato che il poter essere in prima linea per Vercelli sarebbe valso gli sforzi e i sacrifici della campagna elettorale, prima, e l’impegno al governo della città (dita incrociate) dopo. D’altronde se si vuole che le cose cambino non basta solo lamentarsi, o meglio: va bene lamentarsi ma, prima di tutto, è necessario impegnarsi in prima persona e dare il proprio contributo.

ANDREA:

Una bella sfida dove serve impegnare il proprio tempo e le proprie competenze, dedicandoli al bene comune, alla mia città. D’altronde, dopo 5 anni come membro della segreteria cittadina, mi sembrava un gesto naturale e doveroso accettare l’invito… e poi l’entusiasmo contagiante di tutta la squadra ha fatto il resto.

Siete entrati in SiAmo Vercelli in momenti diversi, ma cosa vi ha convinti?

ALESSANDRO:

Sono stato simpatizzante di SiAmo Vercelli fin dalla scorsa tornata elettorale e, dopo aver conosciuto molti dei componenti del gruppo, ho capito che la fiducia era stata ben riposta. Alberto Perfumo, Bobo Zanoni, Pier Giuseppe Raviglione per citarne solo alcuni, sono persone con le quali è un piacere parlare e confrontarsi perché sono tutti genuinamente interessati a migliorare la città per i vercellesi. Sembra mera autocelebrazione dirlo, ma nessuno in SiAmo Vercelli ha ambizioni politiche che travalichino i confini della città: l’unico interesse è Vercelli, non ci sono logiche di partito cui rispondere e le decisioni sono prese confrontandosi e scambiandosi idee. Solo così si può garantire di mettere al centro del proprio progetto l’interesse della città. Personalmente non pensavo ci fosse la possibilità di fare politica a queste meravigliose condizioni.

ANDREA:

Mi hanno convinto le persone che 5 anni fa avevano costituito il piccolo nucleo di partenza, ovvero persone senza interessi particolari, se non l’avere a cuore il bene della propria città. Ero disorientato dalla “pochezza” di idee e dall’incompetenza delle persone che mai e poi mai sarebbero state in grado di risollevare le sorti della città. Penso che per la prima volta nella mia vita non sarei andato a votare se non si fosse concretizzata la possibilità di entrare a far parte di SiAmo Vercelli.

Tra le tante cose da fare in città su cosa mettereste il focus?

ALESSANDRO:

La città è abbastanza disastrata, inutile negarlo. Non serve però parlare di massimi sistemi o essere il genio della lampada. L’elemento base di chi gestisce un ente pubblico dovrebbe essere uno solo: il buonsenso. Banalmente, ognuno è più pratico e nota di più le problematiche delle situazioni che vive di prima persona. Ad esempio, da pendolare, sentivo l’esigenza di avere davanti alla stazione più stalli per le biciclette e più comodi: grazie al mio intervento l’Amministrazione (dopo più di un anno…) ha provveduto a installare quelli comodi e moderni che ora ci sono. Perché non l’hanno fatto prima? Bella domanda! Tra i punti che mi stanno più a cuore ci sono sicuramente la necessità di un intervento sensato di potenziamento e manutenzione delle piste ciclabili e la cura e il miglioramento del verde (da quanto non si effettua più una piantumazione di alberi in città)?

ANDREA:

Direi che la città ha molti margini di miglioramento, in questi ultimi anni abbiamo toccato il fondo! Città sporca come non mai, “insicura” per i vercellesi, credo l’unico capoluogo di provincia in Italia ad essere senza piscine da quasi 6 anni (chiuse da Corsaro e mai più riaperte dalla Forte). Siamo circondati dal “mare a quadretti” delle risaie ma senza essere stata ancora identificati come la vera ed unica “capitale del Riso” (anche la famosa ” Risoteca” è naufragata nel mare dell’incompetenza e dell’inconcludenza). Vercelli è una città che dorme da troppo tempo e che ha bisogno di una sveglia, di una Rivoluzione Buona. Con la Squadra di Siamo Vercelli vorrei poter contribuire a risolvere queste situazioni, concretamente e con competenza ! 

Alessandro, Andrea, grazie per il vostro tempo!

Interviste ai Consiglieri: Alessandro Balbis e Simona Picco

Alessandro Balbis
Simona Picco

Continuiamo la carrellata di chiacchierate con i nostri candidati consiglieri. Oggi è il turno di Alessandro Balbis e Simona Picco, due volti molto noti in città grazie alla loro professione: consulente aziendale l’uno, architetto l’altra.

Alessandro, Simona, benvenuti. Tratteggiate un rapido profilo di voi per chi non vi conoscesse.

ALESSANDRO:

Alessandro Balbis, vercellese, 43 anni, dottore in economia e commercio, sposato e ho una figlia. Nell’ottobre del 2007 ho avviato la mia impresa individuale con sede in Vercelli, conosciuta come “Studio Balbis”. Lo Studio svolge l’attività di consulenza aziendale varia, con spiccata competenza nella Finanza Agevolata d’Impresa. Sono da sempre attivo per la mia amata città e ho fondato due gruppi Facebook di assoluto successo e “luogo” quotidiano di discussione, uno, “Identità Vercellese” dedicato ai temi riguardanti Vercelli, l’altro, “Pro nel cuore!”, dedicato alle amate Bianche Casacche. Sono appassionato di scrittura e per 5 anni ha collaborato con una prestigiosa testata online vercellese, occupandomi prevalentemente di sport e cronaca. 

SIMONA:

Mi chiamo Simona Picco, ho quarant’anni e sono mamma di Camilla e Federico. Sono un architetto, laureata al Politecnico di Torino e lavoro a Vercelli dove ho aperto il mio studio di progettazione.

La candidatura a consigliere comunale è un impegno non da poco. Come mai vi siete imbarcati in quest’avventura?

ALESSANDRO:

Dopo due tornate elettorali in cui volevo scendere in campo per la mia città e non avendo mai trovato ciò che cercavo, questa volta, abbracciate le linee del Movimento, ho accettato: voglio, se i cittadini di Vercelli me lo permetteranno, dare un mio contributo, impegnandomi per il solo grande amore che ho per la mia terra, senza nessun secondo fine. Molti mi chiedo chi me lo abbia fatto fare. Io sto rispondendo che era ora di dare il proprio contributo, perché a criticare si fa presto, ma trovo giusto che un cittadino debba metterci la faccia. E’ una sfida impegnativa, ma sentivo l’esigenza di provarci e le sfide non mi spaventano. La vita è tutto un adattamento, un cambiamento costante, a cui bisogna stare al passo, per non rimanere indietro.

SIMONA:

Ho accettato perché vorrei dare un contributo per migliorare la mia città mettendo a disposizione le mie competenze.

Perché SiAmo Vercelli? Cosa vi ha convinto ad aderire al movimento?

ALESSANDRO:

Ho scelto Siamo Vercelli perché innanzitutto è una lista Civica e non vi sono restrittive logiche di partito (insomma mi sento libero, pur dovendo tenere una linea comune), cosa per me essenziale. In seconda battuta convengo, da tempo, con Alberto Perfumo su quali siano i problemi di questa città. Concetti come l’amore per Vercelli senza secondi fini, il considerare l’amministrazione della città come un dovere, il non dover vivere di politica e non ambire a carriere “arrivistiche”, mi hanno convito definitivamente. Debbo tutto a Pier Giuseppe Raviglione: mi ha fatto una corte sfrenata e alla fine mi ritrovo, grazie soprattutto a lui, in una Lista Civica fatta di persone straordinarie.

SIMONA:

Ho scelto Siamo Vercelli per pochi semplici motivi: principalmente perché ne condivido le idee, poi perché e un movimento slegato da ogni partito e soprattutto perché è formato da persone serie, lavoratori professionisti che mettono a disposizione la loro conoscenza e competenza per  il bene della collettività senza mire personali.

Sulla base delle vostre competenze ed esperienze, cosa ritenete si debba metter in cima alla lista dell cose da fare in città?

ALESSANDRO:

La città è un gioiellino che merita tanto, ma tanto, ma tanto, di più. Negli ultimi 15 anni, specie con l’amministrazione 2004 – 2014 è stata maltrattata, si sono fatte mille promesse e poche cose concrete. Basta andare in giro per vedere il degrado in cui Vercelli versa: non abbiamo una piscina; non c’è il Museo dello Sport ma è stata rasa al suolo la sede della Pro Vercelli; il recupero della Garrone, dell’ex Distretto, dell’ex cinema Viotti, dell’ex area Sambonet con la costruzione di una scuola di design. Solo parole. Poi è arrivata l’amministrazione uscente, che, oltre alla piscina non fatta, non è nemmeno riuscita a potare in modo corretto gli alberi. E’ tutto un rattoppo.. C’è bisogno di tutto, soprattutto, come dice Alberto Perfumo “non lasciare amministrare Vercelli dalla stessa vecchia politica ed aspettarsi un risultato diverso”. Particolarmente a cuore mi stanno due cose: la difesa del nostro Ospedale e la riqualificazione totale del commercio al dettaglio del centro, con l’arrivo, finalmente, di grandi marchi che aiutino a ripopolarlo.

SIMONA:

La città ha parecchie potenzialità dal punto di vista storico-artistico che andrebbero sviluppate al fine di richiamare più turisti. E’ urgente anche occuparsi maggiormente della cura delle aree verdi, dei giardini e dei parchi pubblici, migliorare la pulizia e l’arredo urbano in modo da rendere piacevole e confortevole la vita quotidiana di ciascun cittadino. C’è anche bisogno di cambiare un po’ mentalità di smetterla di lamentarsi in continuazione senza dare il proprio contributo, perché Vercelli ha bisogno di migliorasi, di rimanere al passo con i tempi e di togliersi quella velata tristezza che la ricopre. Non ci vorrà poco, ma se non si cambia e si continuano a fare sempre le stesse cose il cambiamento non potrà mai avvenire.

Alessandro, Simona, grazie per l’intervista e sotto con gli ultimi momenti di campagna elettorale!

iNTERVISTE AI cONSIGLIERI: fEDERICA cARAMINI E fEDERICA Anino

Federica Caramini
Federica Anino

Le protagoniste della nostra intervista di oggi condividono non solo il nome, ma anche l’entusiasmo e l’energia che hanno profuso in questi due mesi di campagna elettorale. Sempre presenti ai gazebo, ai porta a porta, agli eventi: salutiamo Federica Caramini e Federica Anino.

Bentrovate!Iniziamo, come sempre, con una breve presentazione personale.

FEDERICA C:

Sono Federica, ho 36 anni, sono nata e vivo a Vercelli. Dopo aver terminato gli studi turistici ho lavorato all’estero per otto anni in strutture di diverse catene alberghiere collaborando sia con Tour Operator italiani che internazionali. Ad oggi sono impiegata commerciale presso un’azienda di Vercelli che si occupa di vendite per l’industria ceramica al di fuori della Comunità Europea e seguo personalmente i mercati di diversi Paesi.

FEDERICA A:

Federica Anino, 40 anni, vercellese da sempre. Per dieci anni ho lavorato in ambito risorse umane e da un anno sono impiegata nel settore del welfare aziendale. Mi definisco “patriottica”, fortemente legata alle tradizioni e alla mia città. Lettrice incallita e tifosa di Pro Vercelli e Juventus.

Siete entrambe molto giovani e vi affacciate in politica attiva per la prima volta. Cosa vi ha spinto ad accettare la proposta di candidatura a consigliere?

FEDERICA C:

Quando mi è stato proposto di candidarmi c’è stato un attimo di sorpresa e, in seguito, una riflessione accurata. E’ sicuramente una responsabilità da portare avanti con la massima dedizione e serietà ma significa avere la possibilità di cambiare le cose e di farlo nel modo giusto, impegnarsi attivamente “sul campo” anziché restare ad osservare dagli spalti. La decisione di candidarmi nasce semplicemente dal fatto che Vercelli mi ha dato e continua a darmi tanto ogni giorno e sono fermamente convinta che qui si possa vivere bene.

FEDERICA A:

La decisione di accettare la proposta alla candidatura arriva dopo un periodo di importanti cambiamenti personali e situazioni che mi hanno fatto pensare: “È ora di dare una svolta alla mia vita”. Ecco, quindi, una nuova sfida sicuramente impegnativa, ma che mi metterà alla prova. Io la affronterò con entusiasmo e serietà.

SiAmo Vercelli, lo avrete visto bene in questi mesi, ha delle peculiarità tutte sue rispetto ai vecchi partiti tradizionali. Cosa vi ha convinto di più?

FEDERICA C:

Ciò che mi ha subito colpita è che SiAmo Vercelli si preoccupa davvero di quelle che sono le esigenze di Vercelli. Non ci sono linee guida imposte “dall’alto” e non ci sono secondi fini di nessun tipo: c’è un programma che è fatto su misura, cucito addosso alla città in base a ciò che manca e a ciò che deve essere migliorato o corretto e questo per me significa moltissimo.
Nel movimento ho inoltre trovato un gruppo di persone serie ed estremante competenti, un gruppo affiatato mosso dallo stesso amore per la propria città e dalla stessa voglia di scendere in campo per vederla crescere e rinascere.

FEDERICA A:

Ho seguito SiAmo Vercelli già cinque anni fa e posso dire che da fuori ho sempre percepito entusiasmo, motivazione a far bene e spirito di gruppo. 
Ora che ci sono dentro confermo le mie impressioni. È come essere in una squadra di calcio: ognuno con il proprio ruolo, tutti indispensabili, complementari e “carichi”. Nella nostra squadra, però, non ci sono riserve, siamo tutti in campo. In SiAmo Vercelli non ci chiediamo cosa ci rende felici, ma cosa possiamo fare per esserlo.

La città, sebbene si tenti di dire il contrario, è abbastanza disastrata e ha bisogno di interventi su più direttrici. Su cosa vi piacerebbe lavorare?

FEDERICA C:

Indubbiamente sui settori commercio e turismo. Vercelli ha davvero molto da offrire ed è importante valorizzare la città anche attraverso i giusti servizi e l’offerta. Sono due ambiti strettamente collegati, il turismo genera lavoro per le attività e l’offerta commerciale contribuisce ad attirare visitatori dall’esterno. E’ importante lavorare in sinergia per creare il giusto flusso, supportare chi vuole investire ed offrire un pacchetto completo a chi sceglie di visitare la nostra città, per renderla un’esperienza unica sotto tutti i punti di vista, come già succede in moltissime altre realtà alle quali non abbiamo nulla da invidiare. Abbiamo le idee giuste per far sì che Vercelli torni ad essere una città viva.

FEDERICA A:

Uno degli aspetti che più mi interessa, da molto ormai, è la pulizia della città. Penso, ad esempio, che avere un buon servizio di raccolta differenziata sia un buon l’inizio per creare un ambiente sano, vivibile e che “profuma di buono”. Mi piacerebbe che tutti i cittadini ci pensassero anche solo un minuto: io, per quanto possibile, ci provo.

Grazie a entrambe per la chiacchierata e buon lavoro!

Interviste ai Consiglieri: Ilde Lorenzola, Patrizia Cantalovo e Nicola Oliaro

Ilde Lorenzola
Patrizia Cantalovo
Nicola Oliaro

Cominciamo questa ultima settimana di campagna elettorale, presentadovi altri tre candidati consiglieri: Ilde Lorenzola, Patrizia Cantalovo e Nicola Oliaro. Tre fasce di età differenti, così come sono differenti le esperienze e le competenze: come vedete abbiamo selezionato una squadra che radunasse il più ampio ventaglio di profili. Andiamo a conoscerli!

Ilde, Patrizia, Nicola grazie per il vostro tempo. Raccontateci qualcosa di voi.

ILDE:

Sono una giornalista del Corriere Eusebiano, il settimanale della diocesi di Vercelli. Mi occupo in modo particolare di Chiesa, sociale, arte, cultura e della zona lomellina. Amo il mio lavoro perché è fatto di relazioni, scambio e confronto con persone di ogni categoria ed età: questo mi arricchisce la mente e il cuore, aiutandomi a imparare qualcosa da tutti e a mantenere un orizzonte aperto al mondo.

PATRIZIA:

Patrizia Cantalovo, 44 anni, una figlia quasi maggiorenne, laureata in Scienze dell’Educazione. Sono educatrice e imprenditrice nel settore infanzia da quattordici anni.

NICOLA:

Sono nato e cresciuto a Vercelli, dove abito e studio. Una volta finito il liceo scientifico mi sono iscritto a medicina (Novara), iniziando così la mia prima esperienza da pendolare.  Sono una persona socievole e propositiva, mi piace uscire con gli amici e giocare a calcetto.

L’aver accettato di candidarsi come consigliere comunale è una bella sfida: soprattutto perché, come si suol dire, ci si deve “mettere la faccia”.

ILDE:

E’ una sfida entusiasmante e impegnativa, perché volta seriamente al bene della mia città e di chi la abita. Questa è l’unica, forte motivazione della mia candidatura: la realizzazione del bene comune che ci fa stare meglio tutti e ci garantisce la serena, pacifica convivenza. Faccio parte di una squadra agguerrita, competente, pronta al sorriso e alla battuta, mai alla provocazione. La garanzia migliore per lavorare insieme con successo.

PATRIZIA:

Ho accettato perché vorrei mettere a disposizione della città il “mio sapere”, “le mie competenze” e il mio entusiasmo.

NICOLA:

Mi piace vivere nella mia città, una realtà con aspetti che positivi e altri meno. Mi sono chiesto quale fosse il modo per migliorarla, anziché limitarmi a osservare e criticare: ho deciso che la risposta era di partecipare attivamente alla vita politica vercellese.

Come avete avuto modo di vedere SiAmo Vercelli è un movimento peculiare nel panorama politico locale. Cosa vi ha convinto ad aderirvi?

ILDE:

Conoscevo già alcuni candidati che appartengono a Biud10 e ne apprezzo la sensibilità. Mi sono schierata con SiAmo Vercelli perché il nostro è un impegno da cittadini maturi, responsabili e con qualche sogno nel cassetto: abbiamo competenze professionali diverse da investire al meglio a favore della nostra città, condividiamo la sensibilità per una politica di servizio e attenta al sociale. Abbiamo idee chiare e progetti concreti. Credo molto nel progetto e, anche non fossi eletta, continuerei a collaborare con questa squadra fantastica.

PATRIZIA:

Genuinità, trasparenza, professionalità, compattezza, esperienza, affiatamento, umiltà e voglia di fare bene per il “bene della città” e di chi la vive: questo è ciò che mi ha convinto ad aderire al movimento e alle sue idee.

NICOLA:

Il mio orientamento politico è ancora in formazione. Nonostante fossi molto giovane, l’entusiasmo dimostrato da SiAmo Vercelli nella scorsa campagna elettorale mi aveva coinvolto. Sono per l’uguaglianza e il progresso. Non credo nella politica fine a sé stessa ma credo nelle persone oneste e nella voglia di fare. Alberto, candidato sindaco della lista, che conosco personalmente da sempre, rispecchia al meglio questi valori.

Per concludere vi chiedo di evidenziarmi quali aspetti, tra le tante criticità presenti, ritenete più urgenti e importanti da affrontare.

ILDE:

Mi piacerebbe collaborare con il nostro assessore alle politiche sociali Laura Di Gregorio e con l’ufficio competente. In famiglia abbiamo vissuto esperienze di affidamento e di accoglienza prolungata, l’ultima con una persona down vissuta con noi per oltre 24 anni (oggi ne ha 65 e il suo sorriso conquista chiunque), con pellegrini della Francigena, ragazzi stranieri, adulti in necessità. Tutti hanno lasciato un segno e spero pure noi in loro. Le relazioni sono alla base della vita: quelle sincere, scevre da interessi personali, che consentono all’altro e a te di essere quello che sei. E di diventare migliore.

PATRIZIA:

La città ha bisogno di “risentire il suo battito”, ha bisogno di provvedimenti concreti che le consentano di tornare a vivere”.
Occorre ridare “professionalità alle professioni”, ridare fiducia ed entusiasmo a commercianti, famiglie e pensionati, cercando un concreto coinvolgimento della fascia giovane dei cittadini per evitare che scelgano, come avviene troppo spesso, di emigrare in altre città.
Mi piacerebbe la creazione di una “rete di connessione e collaborazione” tra giovani e anziani e opportunità per abbattere alcune barriere che al momento sono ostacoli per le famiglie che affrontano quotidianamente la disabilità. Questo forse trasformerebbe la città di Vercelli in un “luogo per tutti”.

NICOLA:

Sono cresciuto in una città che va, via via, spopolandosi. A Vercelli, molti giovani, una volta finite le scuole superiori, sognano, più di tutto, una fuga senza ritorno. Questo mi ha dato da pensare: mi sembra di essere tra i pochi interessati e attaccati alla città, la cui mancanza sta nell’offrire poche opportunità di lavoro quanto di svago ai giovani. Certo è una città piccola, ma mi piacerebbe renderla ugualmente attraente agli occhi miei coetanei di adesso e degli anni a venire.

Grazie e buona chiusura di campagna elettorale a tutti e tre!

Interviste ai Consiglieri: Pier Giuseppe Raviglione ed Elisabetta Perfumo

Pier Giuseppe Raviglione
Elisabetta Perfumo

Quinta puntate delle interviste nostri candidati consiglieri e oggi scendono in campo due pezzi da novanta: Pier Giuseppe Raviglione ed Elisabetta Perfumo. Entrambi componenti storici di SiAmo Vercelli, hanno rappresentato il movimento in Consiglio Comunale, lottando con le unghie e con i denti contro la disastrosa amministrazione Forte.

Pier Giuseppe, Elisabetta, grazie per il vostro tempo. Data la vostra attività in Consiglio siete già molto conosciuti in città, ma dateci comunque qualche informazione su di voi.

PIER GIUSEPPE:

Sono Pier Giuseppe Raviglione, 49 anni, sposato da 18 anni con Roberta e ho una figlia di 9 anni e mezzo, Maria Vittoria, che frequenta la quarta elementare. Sono laureato in Economia e, come molti vercellesi, ogni mattina prendo il treno per Milano, dove lavoro in una banca come responsabile amministrativo e finanziario.

ELISABETTA:

Sono nata a Vercelli, 55 anni fa. Madre di due figli, ormai adulti, ho dedicato finora la mia vita alla mia passione, che poi è anche la mia professione: insegno materie letterarie e latino al Liceo Lagrangia. La mia inclinazione al sapere umanistico e la vivida curiosità per il complesso universo dei giovani trovano il loro perfetto appagamento nella quotidianità del mio lavoro.

Questi anni in Consiglio Comunale sono stati difficili e complicati: nonostante ciò avete deciso di ricandidarvi.

PIER GIUSEPPE:

Vercelli è casa mia e della mia famiglia e mi auguro lo rimanga anche per mia figlia. E’ anche il luogo dove vivono i miei amici più cari. Amo profondamente la nostra città e non andrei a vivere in nessun altro posto se non costretto. Per questo ho deciso di mettermi in gioco: voglio contribuire a cambiarla e a migliorarla, a fermare il declino in cui è caduta negli ultimi decenni. Penso che sia necessario smettere di lamentarsi e agire in prima persona per migliorare le cose.

ELISABETTA:

La scorsa tornata elettorale ha rappresentato il mio debutto nell’agone politico. Tornavo a vivere nella mia città dopo 23 anni e ho colto la fantastica opportunità di rientrarvi in modo incisivo e fattivo.  Nonostante momenti anche difficili e deludenti, di fronte alla inevitabile presa di coscienza della situazione politica locale, ho mantenuto il medesimo entusiasmo e, se possibile, ho aumentato la convinzione circa la necessità di “esserci”.

Voi fate parte di SiAmo Vercelli fin dagli albori. Quali sono i valori del movimento che sentite più vostri?

PIER GIUSEPPE:

Sono orgoglioso di essere tra i fondatori nel 2014 di SiAmo Vercelli, che ho anche avuto l’onore di rappresentare in Consiglio Comunale, convincendomi ancora di più che un movimento come il nostro è necessario alla città. Siamo l’unica lista veramente civica, composte da persone libere, il nostro unico interesse è il bene della città: non dobbiamo rendere conto a nessuna segreteria di partito, non abbiamo nessun “ras locale” o politicante di mestiere da piazzare su qualche poltrona e non abbiamo favori da restituire. Nella competizione elettorale siamo gli unici a poterlo dire e a poterlo fare. Siamo l’unica alternativa alla vecchia politica, che ha portato la città a questo punto.

ELISABETTA:

SiAmo Vercelli rappresenta ormai, per me, l’unico riferimento nel contesto della vita politica vercellese. Mi ricandido dopo quattro anni (sono entrata in surroga del collega Marcello Trada) di esperienza in Consiglio comunale, dove ho rafforzato il convincimento che la politica locale ha bisogno di persone libere da vincoli, da partiti, da necessità di compromessi. Questo viene garantito soltanto dalla lista civica cui ho aderito 5 anni fa.

Vercelli non è per niente risorta come va blaterando qualcuno: quali sono gli interventi che ritenete più urgenti?

PIER GIUSEPPE:

Il lavoro è uno dei nostri temi cardine: la nostra volontà è quella di rendere Vercelli una città dove si possa vivere e lavorare. Sono molte le nostre idee su questo tema: molti di noi, Alberto Perfumo in primis ma non è l’unico, hanno già esperienza di come portare il lavoro nella nostra città perché lo hanno già fatto e lo stanno facendo. Vercelli, poi, deve diventare un luogo in cui la qualità della vita sia buona per tutti: occorre cercare di non lasciare indietro nessuno. La solidarietà, infatti, è uno dei temi fondanti del nostro programma: per fortuna nella nostra città il volontariato è molto attivo e molti di noi lo sanno bene. Qualità della vita poi vuol dire anche pulizia della città, trascurata palesemente dalle ultime amministrazioni: in questo caso occorre rivedere il rapporto con Atena/Asm, cosa che faremo subito appena eletti. Infine, tra le priorità, c’è sicuramente la piscina: ricordiamoci che è stata chiusa nel 2013, durante l’Amministrazione Corsaro; occorre poi fermare l’obbrobrio del “coperchio” progettato dall’Amministrazione Forte, uno spreco assurdo di denaro senza, oltretutto, vasche per bambini e per disabili.

ELISABETTA:

La mia città, che amo profondamente, ha enormi potenzialità da sfruttare: in campo culturale, storico, naturalistico è un piccolo gioiello che deve essere curato e valorizzato in ogni modo, per esempio partendo dal proporre come sito del Patrimonio dell’Umanità UNESCO la nostra gemma più preziosa, la meravigliosa basilica di Sant’Andrea.

Pier Giuseppe, Elisabetta, grazie per il vostro tempo!

Intervista ai Consiglieri: Roberto Pozzuolo, Daniele Sala e Tommaso Bertani

Roberto Pozzuolo
Daniele Sala
Tommaso Bertani

Le interviste che vi portano nel mondo dei nostri candidati proseguono oggi calando un tris d’assi: Roberto Pozzuolo, Daniele Sala e Tommaso Bertani. Tre profili molto interessanti, che possono vantare esperienza in ambiti aziendali prestigiosi e la cui esperienza sarà senza dubbio preziosa. Andiamo a conoscerli meglio.

Ciao a tutti e tre e bentrovati. Come sempre, direi di cominciare con una breve presentazione.

ROBERTO:

Ho 49 anni e vivo da sempre a Vercelli anche se lavoro da 23 anni fuori dalla nostra città. Amo molto lo sport che ho praticato fin da giovane età, sono un fan della tecnologia al servizio dell’uomo e della semplificazione delle attività.

DANIELE:

Mi chiamo Daniele Sala, sono nato e vivo a Vercelli. Sono laureato in Giurisprudenza e mi occupo di consulenza finanziaria e amministrativa per le imprese.
Sono sposato con Sara Demaestri e abbiamo 2 figli: Giacomo di 11 anni e Alice di 5.  Amo la vita all’aria aperta, lo sport e l’ambiente. Sono attivo a livello sportivo come staff tecnico dei “Diavoletti Calcio” di Vercelli, asd che vanta oltre 150 bambini iscritti. Ho dato inoltre lo spunto per avviare Vercelli Plogging, iniziativa volta a sensibilizzare i praticanti sport come running e walking alla tutela dell’ambiente.

TOMMASO:

Mi chiamo Tommaso Bertani, nato a Vercelli, ho 53 anni e sono sposato con Claudia. Mi sono laureato in Economia Aziendale in Bocconi a Milano e ho inizialmente lavorato come consulente di direzione per importanti aziende nazionali ed internazionali.
Dal 2013 sono Direttore Generale di Amiacque, società di Gruppo CAP, azienda pubblica che opera nella gestione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) per oltre 2 milioni di abitanti nei territori della Città Metropolitana di Milano.

L’aver accettato di candidarsi come consigliere comunale è una bella sfida, visti anche i ritmi della vostra vita lavorativa.

ROBERTO:

Di sicuro è una sfida impegnativa, ma allo stesso tempo anche un incarico entusiasmante e interessante, sempre pensando a cosa possiamo fare di buono e di meglio per la nostra città.

DANIELE:

Ho accettato di candidarmi perché amo la mia città e vorrei dare un contributo concreto e non limitarmi a fare da spettatore passivo.

TOMMASO:

Ho sempre pensato di dover fare qualcosa per Vercelli, città che negli anni ho imparato a conoscere e amare profondamente. Conoscendo personalmente l’esperienza e l’attività di molti Sindaci con cui ho quotidianamente a che fare per motivi di lavoro, ho maturato la convinzione che per governare bene una città serva una squadra di persone attrezzata con le giuste competenze, con ruoli definiti e soprattutto senza interessi di partito o di carriera politica personale.

SiAmo Vercelli è un movimento peculiare nel desolante panorama politico vercellese. Cosa vi ha colpito tanto da convincervi a salire a bordo?

ROBERTO:

La semplicità con cui si vogliono fare cose complesse, la trasparenza, la voglia di fare e di cambiare, perché il cambiamento è crescita. Conosco molti della squadra e tutti sono molto bravi in quello che fanno: una garanzia di qualità. Si dice che i migliori leader cerchino sempre le migliori persone al loro fianco, e una squadra che possa garantire competenza e qualità è sicuramente un ottimo biglietto da visita.

DANIELE:

Mi identifico totalmente nello spirito del movimento che basa sulle competenze e il reciproco supporto attivo l’organizzazione dell’amministrazione del bene pubblico (nello specifico la nostra amata città).

TOMMASO:

SiAmo Vercelli rappresenta la mia idea di governo per la città. Una proposta chiara e trasparente nei confronti dei cittadini che, prima di votare, conoscono i ruoli che saranno assegnati a ciascuno. Noi non chiediamo di votare un simbolo in virtù di qualche slogan di un leader nazionale, ma di votare una squadra di persone che mettono a disposizione le proprie competenze e la propria storia professionale per il buon governo della cosa pubblica.

Tutti e tre avete esperienze lavorative importanti. Viste le vostre competenze, quali dei tanti problemi che affliggono la città vi sta maggiormente a cuore?

ROBERTO:

Ci sono tante cose che mi piacerebbe sistemare: la nostra Vercelli è come una bella casa che da tempo non viene manutenuta. Non possiamo pensare ad un capoluogo di provincia senza una piscina, a una città con un parco pubblico che è perennemente un cantiere, a negozi che aprono e chiudono con troppa frequenza… poi i monumenti, i musei, la via Francigena, la nostra storia. Tutto da rivalorizzare in modo da rendere la nostra città un punto di attrazione.

DANIELE:

Gli aspetti più importanti su cui bisognerebbe agire velocemente sono l’ambiente, il decoro urbano e la sicurezza: così facendo si aumenterebbero la qualità della vita e attrattività della città per le imprese che andrebbero a incrementare gli insediamenti produttivi e generando nuovi posti di lavoro.

TOMMASO:

Per mia esperienza professionale penso sicuramente a tutti gli aspetti relativi ai servizi pubblici che sono elementi fondamentali per la qualità della vita dei cittadini vercellesi.
Il degrado urbano e ambientale è evidente e negli ultimi anni non si è riusciti a imprimere quei miglioramenti troppe volte promessi e mai attuati.
E’ necessario che il governo della città abbia solide capacità e competenze gestionali per confrontarsi nel merito con chi gestisce le aziende del servizio pubblico, superando un atteggiamento che spesso, negli ultimi anni, è apparso succube e scarsamente incisivo.

Un grosso grazie a tutti e tre e buon lavoro!